lunedì 15 marzo 2010

DICHIARAZIONE ALZAIA DAY

DICHIARAZIONE ALZAIA DAY
Noi sottoscritti cittadini partecipanti alla manifestazione ALZAIA DAY RITENENDO- che l’alzaia del Naviglio Grande da Turbigo ad Abbiategrasso sia una delle più belle e frequentate green way della Regione Lombardia e d’ Italia e per tutti noi un irrinunciabile bene comune;- che la sua chiusura a tempo indeterminato, sia a piedi che in bicicletta, disposta con ordinanza in data 21\01\2010 dal Parco del Ticino, rappresenti un grave danno per tutte le popolazioni rivierasche e per il turismo regionale;PRESO ATTO- che il sedime dell’alzaia è di proprietà della Regione Lombardia, che ne ha delegato la gestione al Parco del Ticino in base ad una convenzione che scadrà il prossimo 21\03\2010;- che spetta alla Regione Lombardia la disciplina sul piano legislativo e regolamentare dell’utilizzo delle alzaie dei canali presenti sul proprio territorio nonché la determinazione dei requisiti di sicurezza da osservare;RILEVATO- che la suddetta regolamentazione è attualmente assolutamente carente e che, proprio in questo contesto, è maturata la sentenza del Tribunale di Milano del 31\12\2009 con la quale il Parco del Ticino è stato condannato al risarcimento dei danni per un sinistro mortale avvenuto lungo la pista ciclabile del Naviglio Grande (sentenza, per altro, non definitiva e contro la quale l’ Ente ha proposto appello);- che in conseguenza della predetta sentenza il Parco del Ticino è stato costretto a chiudere al pubblico l’ alzaia per mancanza di sufficienti requisiti di sicurezza;RITENUTA L’URGENZA- che la Regione Lombardia provveda a disciplinare sul piano legislativo e regolamentare l’utilizzo delle alzaie dei canali ( con particolare riferimento agli standard di sicurezza da garantire ai fruitori ) ed a stanziare i fondi necessari per la loro messa in sicurezza; CHIEDIAMOCHE tutta l’alzaia del Naviglio Grande venga al più presto riaperta alla fruizione pubblica;CHE la chiusura, in attesa del posizionamento di sistemi di protezione, sia limitata solo al tratto di maggior pericolosità dove è avvenuto l’incidente ( Boffalora Sopra Ticino – Robecco sul Naviglio );CHE la Regione Lombardia provveda al più presto a disciplinare sul piano legislativo e regolamentare l’utilizzo di tutte le alzaie dei canali presenti sul proprio territorio, determinando i requisiti minimi di sicurezza da garantire ai fruitori;CHE nel redigere la suddetta regolamentazione la Regione Lombardia tenga conto di quanto avviene lungo i canali del resto d’ Europa e delle peculiarità paesistiche del Naviglio Grande, disponendo la collocazione di barriere protettive solo nei punti di maggior pericolosità;CHE la Regione Lombardia provveda all’immediato stanziamento dei fondi necessari per la messa in sicurezza di tutta l’alzaia, in modo che si possa procedere al più presto alla sua riapertura;CHE in questo periodo di transizione non si applichino sanzioni a chi - in coerenza con l’uso sociale ultraventennale dell’alzaia stessa come pista ciclopedonale - ne vorrà usufruire sotto la propria responsabilità.

14 MARZO 2010 ALZAIA DAY


Un successo ben oltre le aspettative quello dell’Alzaia Day, la manifestazione che si è tenuta ieri (domenica 14 Marzo), quale forma di protesta verso l’ordinanza che ha imposto la chiusura di gran parte del tratto ciclabile sull’alzaia del Naviglio Grande da Turbigo ad Abbiategrasso. Quest’ordinanza deriva dall’ormai nota sentenza del Tribunale di Milano del 31/12/09, in cui il Parco e i genitori del ragazzo che contribuì all’impatto e alla caduta in acqua di una signora durante l’estate 2002 sull’alzaia, in zona Robecco sul Naviglio, venivano condannati al risarcimento del danno, poiché la donna morì, in stato di coma vegetativo, un anno dopo. Mentre, da una parte, il Parco del Ticino ha dichiarato nel comunicato stampa dell’11 marzo scorso che “Abbiamo già presentato appello contro il provvedimento emesso” e che “Ci si augura un ripensamento del giudice”, dall’altra si è creato un forte disagio tra le persone che abitualmente frequentano quel tratto, sia in bicicletta che a piedi. E tali persone non sono poche. Per questo motivo un giovane di Cuggiono, Marco di Zinno, ha pensato bene di dare forma ad un momento di confronto, costruttivo e pacifico, nei confronti di un’ordinanza troppo radicale imposta a centinaia di cittadini, molti residenti nel territorio, ma tanti che provengono dalle vicine città e province. Marco ha scelto di usare Facebook come mezzo per radunare tutti coloro che intendevano farsi sentire e così nel giro di due settimane sono state circa 3.200 le persone che si sono iscritte al gruppo (e il numero è tuttora in crescita ndr). Una camminata pacifica, scandita dal motto ‘Territorio, acqua, paesaggio. Difendiamo i beni comuni’ che ha preso il via dal ponte di Bernate attorno alle 10, per concludersi, poi, a Boffalora sopra Ticino, dove si è tenuto un breve dibattito in cui sono intervenuti alcuni esponenti degli enti territoriali. Tra questi l’Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Ciclabile della Provincia di Milano, Giovanni De Nicola, che ha posto l’accento sulla “Grande prova di civiltà dimostrata dalla manifestazione”. Sull’ordinanza, De Nicola ha detto: “Trovo assurdo un provvedimento simile, perché non esistono in nessuna ciclabile europea, che corra a fianco di un corso d’acqua, tratti interamente muniti di parapetti; perché non li hanno fatti anche ad Amsterdam? Perché non li facciamo anche lungo il Po e sui canali di Venezia?”. E per finire ha voluto sottolineare la vicinanza della Provincia: “Sappiate che la Provincia è con voi e, personalmente, proporrò uno studio per migliorare la sicurezza lungo l’Alzaia che abbia come motto ‘meno costi e più piste’!”. E’ intervenuto anche il Senatore della Lega Nord, Massimo Garavaglia: “Mi auguro che dopo quanto accaduto si inizi a fare ordine nella gestione del Naviglio. Spero che l’occasione sia utile per fare chiarezza sulla gestione”. L’Alzaia Day è stato il primo appuntamento organizzato da Marco e dall’Ecoistituto della Valle del Ticino di Cuggiono. In programma vi è, infatti, un incontro sulla viabilità ciclabile che si terrà probabilmente nel maggio prossimo. Nel frattempo, oltre a seguire gli sviluppi sul gruppo di Facebook ‘Ridateci il nostro Naviglio’ è già online un nuovo blog che tratterà da vicino questi temi: http://ilnostronaviglio.blogattivo.com.

SULLA VICENDA E' INTERVENUTO IL SINDACO DI BERNATE TICINO, CHIARAMONTE
In merito alla recente chiusura dell'alzaia del Naviglio Grande, decretata da una sentenza relativa a un incidente avvenuto nel 2002, che ha visto una persona perdere la vita e, in virtù della manifestazione di domenica 14/03/2010 che ha visto la protesta di centinaia di persone partire proprio da Bernate Ticino, il sindaco Osvaldo Chiaramonte intende rilasciare la seguente dichiarazione: “L'Alzaia del Naviglio è una risorsa fondamentale per i nostri comuni. I fine settimana vedono un'affluenza notevole di persone che vengono anche da altri paesi per trascorrere alcuni momenti di relax..Le mamme con i passeggini, i pescatori, le famiglie trovano da noi un momento di svago per godere delle bellezze naturali del nostro territorio. Bernate Ticino, in particolare, ha una irrinunciabile vocazione turistica che vede nel Naviglio e nella Canonica i due elementi prestigiosi che ne garantiscono il pregio. Altresì, la promozione del nostro territorio sta creando nuove attività sinergiche in tal senso: attività commerciali, l'imminente riapertura dello storico Circolo ecc. Non è possibile mortificare il sorgere o risorgere di tali attività specialmente in un momento economico dove i tanti posti di lavoro persi o a rischio, non hanno certo bisogno di incrementarsi ulteriormente. Bisogna trovare, in un tavolo di trattativa che veda impegnate tutte le parti in causa, una soluzione che mantenga la fruibilità di questa importante risorsa, come hanno dimostrato le molte centinaia di persone che, in modo pacifico, hanno manifestato il loro non trascurabile disappunto per la sentenza in oggetto, che prevede la chiusura dell'alzaia fino alla tempisticamente troppo lunga messa in sicurezza della stessa ”.

di Luca Bottini

martedì 2 marzo 2010

CHIUSA LA CICLABILE SUL NAVIGLIO


02 Marzo 2010
Il Parco del Ticino presenterà ricorso. Ciclisti infuriati: "Cose del genere accadono solo in Italia"
Il Tribunale chiude l'alzaia sul Naviglio Grande: "E' pericolosa, bisogna sistemarla"
Magenta Che c'è di più bello di una pedalata lungo il Naviglio Grande, o una bella corsa proprio adesso che le giornate cominciano ad allungarsi e la temperatura è gradevole? Peccato che l'alzaia nel tratto tra Turbigo e Cassinetta di Lugagnano non sarà più percorribile, e questo finchè il Parco del Ticino non avrà sistemato le adeguate protezioni. Coloro che verranno colti in flagranza di “reato”, in bicicletta o a piedi, incapperanno in una sanzione di 51 euro. Proprio così, tutto a causa di una sentenza che si riferisce ad un avvenimento doloroso che ha condannato il Parco del Ticino ad un risarcimento ingente. Il fatto accadde il 26 giugno del 2002.

Quel pomeriggio Miranda Gurgo, una pensionata di Robecco sul Naviglio, stava percorrendo la pista ciclopedonale in sella alla propria bicicletta, verso la frazione magentina di Pontevecchio. All'altezza della Cascina Peralza venne urtata da un ragazzino in gita con l'oratorio della Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice di Milano. A causa di questo incidente la donna finì in acqua e venne trascinata dalla corrente per un paio di chilometri verso Cassinetta di Lugagnano. Venne ripescata in condizioni disperate, ma morì un anno dopo. La sentenza di primo grado emessa dal giudice del Tribunale di Milano Maria Stella Cogliandolo, ha condannato in solido la famiglia del ragazzo e il Parco del Ticino (per il 70%) al risarcimento della somma di circa 500mila euro da versarsi alla famiglia della defunta. Nella sentenza il giudice ha rilevato la pericolosità dell'alzaia. Si dice infatti testualmente: “Non vi era alcuna protezione del lato del Naviglio e la sponda era scoscesa, la corrente forte e l'argine privo di alcun appiglio”. Quindi ciclisti, podisti e tutti coloro che vorranno godersi momenti all'aria aperta dovranno rassegnarsi. Sull'alzaia, fino a nuovo ordine (sistemazione di barriere protettive e appigli con salvagenti), non si potrà circolare. Meglio correre quindi sulle strade trafficate, verrebbe da dire. “Si tratta di una sentenza che apre diversi interrogativi – ha commentato la presidente del Parco del Ticino Milena Bertani – anzitutto il Naviglio Grande risulta ancora navigabile, quindi il transito non può essere impedito. Ma allo stesso tempo il giudice parla della necessità di realizzare una protezione adeguata, perciò non una semplice staccionata in legno. Infine occorre rilevare che il Naviglio è un bene da tutelare, quindi occorre sistemare delle protezioni che non siano impattanti e non devastino l'ambiente di pregio circostante”.

Il Parco non è certo rimasto a guardare e sta studiando le contromosse ad una sentenza che, in questi giorni, viene aspramente criticata. “Oltre a dare mandato all'ufficio legale per il ricorso – spiega il direttore Dario Furlanetto – ci stiamo attivando per valutare il progetto di una barriera protettiva che copra tutti gli 11 chilometri interessati. Il costo potrebbe aggirarsi sui cinque milioni di euro”. Ma, oltre a ciò, tale sentenza potrebbe rappresentare un rischio. “Se anche dovessimo realizzare la protezione in maniera adeguata – aggiunge la presidente Bertani – potrebbero, una volta ultimata l'opera, subentrare proteste perchè il manufatto andrebbe a deturpare le bellezze del Naviglio. Si verrebbe a creare una sorta di effetto 'muro sul lago di Como', per intenderci”.

Non mancano le proteste delle associazioni di ciclisti e amanti dell'ambiente. “In nessuna parte d'Europa esistono protezioni e nemmeno si sognano di chiudere le piste ciclabili”, sottolineano.

lunedì 1 marzo 2010