martedì 25 gennaio 2011

PARCO AGRICOLO SUD MILANO


Parco Agricolo Sud Milano
Il Parco Agricolo Sud Milano si estende a semicerchio lungo tutta la fascia meridionale della provincia di Milano. La sua più grande peculiarità è la ricchezza d´acqua. E´ attraversato dall´Adda e dai due fiumi milanesi Olona e Lambro, oltre a fiumi e corsi d´acqua storici Vettabia, Ticinello, Addetta, Muzza; infine dai navigli Grande e Pavese. Questo esteso patrimonio di acqua viene utilizzato per l´irrigazione su tutto il territorio attraverso una rete di cavi e rogge.

L´intera area del Parco, inoltre, corrisponde con la fascia delle sorgenti e dei fontanili ancora attivi (sorgenti naturali che l´uomo ha adattato per l´irrigazione delle campagne), zone per le quali sono state istituite aree protette, (leSorgenti della Muzzetta di Rodano e Settala, ilFontanile nuovo di Bareggio) risorse idriche preziose per l´agricoltura e che determinano interessanti ecosistemi. Fin dall´Ottocento schiere di agronomi stranieri si recavano qui per studiare ed esportare le avanzatissime tecniche agrarie della zona. Fra queste la più tipica e singolare è la marcita, ovvero la consuetudine di fare scorrere di rontinuo sui prati un velo di acqua a temperatura costante. In questo modo è possibile la crescita dell´erba da destinare a foraggio, anche nei mesi invernali arrivanto nel corso dell´anno fino a sei, sette tagli. Si tratta di un patrimonio di sapienza agricola che il parco vuole mantenere e valorizzare anche attraverso l´incentivazione delle coltivazioni biologiche e la ricomposizione del classico paesaggio padano di pianura.
Il parto Sud Milano, è definito parco agricolo proprio in quanto, all´atto della sua costituzione, è stato riservato un posto di primo piano alla salvaguardia ed al sostegno delle attività agricole che, con la loro presenza, contribuiscono alla conservazione di molta parte di suolo libero, sottratto alla cementificazione.
Nel Parco ci sono 1.400 aziende agricole. L´attività principale è l´allevamento di bovini e suini con 305 allevamenti. La coltura più diffusa e è quella dei cereali (43%), seguono il riso (22%) ed il prato (16%). Sono presenti inoltre colture di girasole e soia, orti e vivai.

La superficie coltivata è la più estesa, ma l´ambiente naturale è connotato dalla presenza di aree boscate (Cusago, Riazzolo, Corbetta, Carengione) parchi (dell´Addetta, dell´Idroscalo, di Trenno, di Trenzanesio il Fontanile Laghetto o parco Arcadia) ed oasi naturalistiche (Lacchiarella).

Dal punto di vista della presenza storica, tutta la zona è ricca di testimonianze d´arte: luoghi archeologici (come la necropoli della Scanna, con l´annessa cascina che probabilmente celano resti archeologici risalenti alletà romana e longobarda; luoghi di culto (tra cui emergono leabbazie di Chiaravalle, Mirasole e Viboldone); palazzi e castelli (i castelli viscontei di Binasco, Cusago e Melegnano Cassino Scanasio (XIV sec.), Locate e Peschiera (XV), Buccinasco e Macconago (XVI), Rocca Brivio (XVII))

Ma le opere di antropizzazione più tipiche dell´area sono quelle legate all´agricoltura come i complessi agricoli fortificati, e i nuclei rurali di cascina, le tipiche cascine a corte del milanese. Le cascine sono state, a partire dal Cinquecento sino ai primi anni Cinquanta del Novecento, i luoghi della produzione agricola e i luoghi di abitazione dei conduttori dell´azienda e diecine di famiglie che comprendono i salariati fissi ed i lavoranti avventizi. Sin dall´origine è stata il mondo chiuso dell´auto-sopravvivenza e, al suo interno, ci sono le stalle, i magazzini, i depositi per le macchine da lavoro; vi trovano posto i locali per il fabbro, il maniscalco, il falegname, il mulino ed i fienili. Nella cascina si producono gli abiti per tutti, i prodotti caseari ed il pane. Vi sono gli orti sia per il padrone che per i salariati ed il frutteto. Può essere divisa in più corti e, al centro della corte grande, vi è l´aia.