venerdì 11 dicembre 2009

L'EXPO ACCERCHIA IL PARCO SUD DI MILANO - Interessi speculativi minacciano l'intera area agricola mentre nella zona di Assago cresce il degrado






Il Parco Sud Milano è a rischio cementificazione. Milano è oramai tutta urbanizzata, e gli speculatori si sono spostati da tempo nella cintura esterna della città. A Nord, verso la Brianza, oramai è un unico grande "pieno" di case, palazzi e capannoni, a Est ed Ovest ci siamo quasi. L'unica parte ancora relativamente "vergine" è la zona sud che, grazie ai vincoli del Parco Sud, finora è stato un po' salvagurdata. Ma già nel mio paese, ad Assago, ci sono i primi segnali di allarme, con le edificazioni degli ultimi anni, e quelle oramai approvate e che partiranno a breve. Purtroppo l'ente Parco Sud è ancora debole: basta davvero un colpo di penna per tirare fuori alcune zone dal Parco e quindi renderle edificabili... Bisogna tutelarlo!! E' un bene prezioso che va ancor di più valorizzato! Da diverso tempo cerchiamo di tutelare il nostro territorio, ma è abbastanza arduo. Mi occupo di un blog dedicato al mio paese ed al suo territorio: e già in passato abbiamo denunciato il degrado di alcune zone, che fanno parte del Parco Sud e dove aumentano e abusi e incurie, con intere zone adibite a discaricche abusive senza che nessuno intervenga
Claudio Auteri

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE ED ECONOMICA (a cura del Wwf) - Il Parco Sud Milano è il parco regionale più esteso nel territorio della provincia di Milano ed ha la peculiarità di essere classificato quale parco “agricolo”. Si estende nella parte sud e sud occidentale di Milano e prima cintura provinciale. Proprio la sua posizione geografica ne determina le grosse problematiche, dovute soprattutto a mire di espansioni edilizie su territori che possono assumere grande valore economico, dovuto soprattutto alla rendita di posizione urbana. La situazione più spinosa è quella legata all’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Veronesi e la vicenda di Expo 2015 che proprio su quest’area produrranno le maggiori edificazioni nell’area attorno al comune di Opera e in quella denominata “Cascina Merlata”. A ciò corrisponde la fine della legislatura del Consiglio Regionale della Lombardia che, proprio in tale occasione sta legiferando su vari temi che andranno a colpire proprio quest’area: si tratta dell’aggiornamento della LR 86/83, nota come “Legge Parchi” che verrà discussa in Consiglio nelle prossime settimane con tempi ristrettissimi, visto che da anni si sta parlando della revisione di questa legge ed in poche settimane verrà deciso tutto.
Per il Parco Sud la questione è spinosa perché ora è della Provincia di Milano ed il pdl mira a farlo gestire da un Consorzio di Comuni, che per approvare il PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) del Parco devono essere tutti d’accordo con la maggioranza assoluta. Ciò significa che la sola defezione di un Comune ne potrà determinare il commissariamento. La stessa legge, unitamente alla LR 12/05 (Legge di Governo del Territorio) intende far valere un principio alquanto dubbio dal punto di vista normativo: far prevalere la pianificazione infrastrutturale prevista dal PTR (Piano Territoriale Regionale) e del PGT (Piano di Governo del Territorio) che proprio in questi giorni chiudono i tempi per presentare osservazioni su tematiche che spesso vanno a colpire questo territorio. Infine ci sono le due spinose vicende del “Piano Casa” che prevede la possibilità di edificare nei parchi regionali, escludendo per grazia le aree di parco naturale che come ben sappiamo, in molti casi non sono state mai definiti (è il caso di Parco Sud) e la normativa regionale sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che è in fase di revisione in Regione Lombardia, col tentativo illegittimo di escludere dal procedimento il processo di partecipazione, in base a quanto previsto dalle direttive europee. Il Presidente Formigoni ha anche assunto le deleghe sull’Expo, su cui ha aperto un Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) a cui ha invitato vari enti pubblici territoriali, escludendo associazioni ambientaliste e di settore che nella fase di osservazione del PTR stanno chiedendo di essere chiamate a partecipare. Come si può chiaramente comprendere, tutte le attività legislative regionali e comunali mirano a creare strumenti per il controllo e forse la distruzione del territorio del Parco Sud, con la scusa dell’Expo 2015.

giovedì 10 dicembre 2009

PARCO LOMBARDO DELLA VALLE DEL TICINO






Il Ticino nasce in Svizzera. La sua sorgente principale è in testa alla val Bedretto, al Passo di Novena, a circa 2.480 metri di quota, mentre un’altra sorgente è nei pressi dell’Ospizio del San Gottardo e si congiunge alla prima ad Airolo. Dopo un percorso selvaggio (da vedere le gole di Stalvedro e del monte Piottino), all’imbocco della piana di Magadino il Ticino viene imbrigliato in argini che ne fanno un banale canale fino al delta con cui sfocia nel Lago Maggiore. Ne esce nei pressi di Sesto Calende per proseguire il suo corso fin oltre Pavia dove, in località Ponte della Becca, unisce le sue limpide acque a quelle limacciose del Po. La lunghezza complessiva è di 248 chilometri, 110 dei quali interessano il territorio dei Parchi omonimi.
ponte sulla lanca alla Fagiana
Il "Parco del Ticino" si estende, lungo il fiume omonimo, su due regioni: Piemonte e Lombardia e - amministrativamente - è composto da due enti: il piemontese Parco Naturale della Valle del Ticino e il Parco Lombardo della Valle del Ticino. Il Parco piemontese ha un’estensione limitata e interessa la sola fascia fluviale senza comprendere le aree urbanizzate, valorizzando perciò i soli elementi naturali.
Il Parco lombardo, che si snoda dal Lago Maggiore fino al Po, comprende invece l’intero territorio di quarantasette comuni. Una scelta questa per estendere la competenza in termini di tutela e valorizzazione non solo sull’ambiente, ma anche su aspetti storici, archeologici, architettonici, agricoli presenti sul territorio, con un’opera di conservazione che ha anche l’obiettivo di non frenare le attività compatibili.

giornale della Lombardia 1972, raccolta di firme per la nascita del parco
Il Parco Ticino è il primo parco regionale italiano, nato anche grazie alla iniziativa popolare lanciata da una rivista, il Giornale della Lombardia, oltre trenta anni or sono e ha fatto scuola per la istituzione di centinaia di altre aree protette italiane. Oggi è un monumento alla natura riconosciuto dall'Unione Europea nei suoi siti comunitari e dall'Unesco, quale Riserva della rete internazionale Man & Biosphere

Non si deve dimenticare che il Parco del Ticino occupa un’area vicinissima a Milano, popolata da circa mezzo milione di abitanti che vivono, si muovono e lavorano sul territorio. Da questo nasce un continuo confronto con l’attività umana e le sue componenti più importanti. Una sfida che il Parco raccoglie giornalmente attraverso un programma di gestione compatibile del territorio. La nuova legge del Parco è uno strumento che non si limita ad apporre dei vincoli, ma che, partendo dalla conoscenza dei dati ambientali di base, traccia una nuova filosofia nella politica di protezione del fiume e delle sue aree.

ruscello nel SIC boschi di TurbigoGeomorfologicamente la valle del Ticino è caratterizzata da una forma detta "a cassetta": il fiume si è infatti scavato una vallata in tutti gli ambienti attraversati (colline moreniche, pianalti e pianura) piuttosto stretta nella parte superiore e più ampia in quella centrale. Seguendo il corso del suo alveo, si può notare che il dislivello tra la pianura e il greto diminuisce man mano che ci si allontana dal Lago Maggiore: nel tratto da Sesto Calende a Somma Lombardo il Ticino scorre tra le colline moreniche con una forte differenza di quota; ad Oleggio il dislivello tocca i quaranta metri, mentre a Vigevano i venti.

Per quanto riguarda la configurazione dell’alveo si può dire che il corso del Ticino, tra Oleggio e Motta Visconti, è composto in generale da uno o più rami principali con isole di sabbia e ghiaia che creano diramazioni e canali, estremamente variabili per dimensioni e portata. Il sistema tocca la massima complessità a valle di Vigevano.

Il corso del fiume è in costante evoluzione, soggetto a incessanti modificazioni e con un equilibrio dinamico che è elemento fondamentale per il mantenimento del valore ecologico del fiume e della sua vallata. Negli ultimi venti chilometri il fiume torna a corso unico, anche se abbastanza tortuoso, con sponde ben definite all’interno della piana alluvionale.

Interventi di contenimento delle sponde con pietre e blocchi in cemento, iniziati massicciamente dagli anni Cinquanta, hanno di fatto limitato la nascita di nuove "lanche". Queste sono parti del fiume, in corrispondenza di anse, pian piano escluse dal percorso della corrente e in seguito del tutto isolate dal corso del fiume. Addirittura le vecchie lanche tendono ad interrarsi a causa di sedimenti che si depositano nel corso delle piene, diventando terreno fertile per la vegetazione palustre. La quale, inevitabilmente, ostruisce e colma i fondali.


Il fiume Ticino non solo rappresenta un polmone verde in un’area di forte antropizzazione e industrializzazione, ma anche un corridoio naturalistico che collega - per un centinaio di chilometri - l’area pedemontana del Lago Maggiore al Po

ITINERARIO - Il sentiero delle 5 Chiese



Il Sentiero delle 5 Chiese

Descrizione del sentiero...
Il sentiero parte dal piazzale dell´Abbazia di Morimondo, la prima Chiesa. Dopo un centinaio di metri, dalla strada asfaltata dopo il porticato di entrata alla piazza, si arriva alla base del terrazzo dove la strada è sterrata. Una prima bacheca è in grado di dare informazioni generali sul percorso. La seconda Chiesa che si incontra è quella di Coronate. Se non si vuole visitare la Chiesa, al bivio si gira a destra e dopo 200 m si arriva ad un piccolo ponticello e si prosegue per un paio di chilometri. La strada corre a fianco di un bel fontanile
ricco di ranuncoli ed altre piante acquatiche. Proseguendo nel percorso si arriva alla terza bacheca e all´area di sosta attrezzata. Percorriamo la strada: sulla nostra sinistra la scarpata, sulla destra le campagne. Il paesaggio agrario è particolare, con alcune marcite degne di nota. La strada si inerpica leggermente sino a sbucare sulla strada S.S. 526. Dopo 50 metri si arriva a Fallavecchia e alla sua Chiesa. La quarta bacheca condurrà il turista a Besate e alla quinta Chiesa, quella di San Michele. Una quinta bacheca segnala l´arrivo.

Due parole sul paesaggio...
La vera ricchezza della ‘Valle´, che ha cambiato molti destini e ha reso fertile la terra, quella che è stata imbrigliata e convogliata dall´uomo in maniera mirabile è una sola: l´acqua. I monaci cistercensi, alla ricerca di un sito idoneo dove posare la prima pietra del loro convento, trovarono ideale questa zona, e mettendo a frutto l´esperienza di chi ci abitava da secoli seppero bonificare i terreni e costruire grange per massari e conversi. Utilizzando l´acqua dei fontanili, che assicurava una temperatura costante a pelo d´erba, razionalizzarono la coltivazione delle marcite ed ebbero così grandi quantità di foraggio anche in inverno. L´arrivo di riso e mais, due colture intimamente legate alla presenza di questa risorsa, ha segnato la vocazione agraria di Morimondo e Besate, contrassegnandola come un´agricoltura a misura d´uomo, dove l´avvento della meccanizzazione non ha stravolto l´arte di coltivare la terra e di produrre in maniera compatibile con l´ambiente. Al visitatore che ancora oggi percorre queste strade coperte di storia e di spiritualità, rimangono negli occhi le immagini di una natura che si sposa alla perfezione con il lavoro dell´uomo.

Proposte per la visita...
Morimondo e la sua Abbazia rappresentano i punti principali di visita, ma non solo: molti altri sono gli spunti che si possono offrire. La valle è ricca di natura e di agricoltura a misura di ambiente. La vicinanza con la pista ciclabile del Naviglio permette un collegamento ciclopedonale verso Bereguardo, Milano ed il nord del Parco. Per gli escursionisti ricordiamo anche che nelle vicinanze del Sentiero delle 5 Chiese si snodano due importanti itinerari: il Sentiero europeo E1 ed il Sentiero del Giubileo. Verso sud a Motta Visconti c´è il Centro Parco ‘Geraci´ dotato di un centro visitatori dove è possibile prenotare visite guidate o discese in gommone sul fiume. A Besate, presso la Cascina Caremma, a Ozzero presso la Cascina Selva e a Morimondo presso la Cascina Lasso si possono degustare ed acquistare i prodotti a marchio Parco Ticino.