giovedì 19 novembre 2009

IL PICCHIO NERO NIDIFICA NEL PARCO DEL TICINO


Il picchio nero nidifica nel Parco
18.06.2009 - La presenza è stata registrata nel territorio comunale di Sesto Calende e, oltre ad essere interessante dal punto di vista scientifico, arricchisce la fauna del Parco con una specie di assoluta valenza.

"La segnalazione del Gruppo Insubrico di Ornitologia è importante per almeno due ordini di motivi - commenta il direttore del Parco, Dario Furlanetto. Il primo, scientifico, testimonia il ruolo del Parco nella conservazione della vita selvatica ma, ancor di più nella conservazione di habitat che permettono l'instaurarsi di nuove specie. Il secondo motivo fa riferimento alla collaborazione di gruppi di appassionati nelle varie branche dell'ecologia, collaborazione che il nostro Ente da sempre cerca con la consapevolezza che solo l'interesse positivo generale può far progredire e rendere manifesto lo straordinario ruolo a tutela della biodiversità della nostra Regione. E quindi quale migliore occasione per presentare l'iniziativa di monitoraggio dell'avifauna rivolta ad ornitologi e birdwatchers che operano nel nostro territorio? Una iniziativa che per noi è di grande valore proprio perché si basa sul riconoscimento di una parte importantissima della sua fauna conseguito attraverso i tanti appassionati che operano nel Parco a cui chiediamo collaborazione. Lo sviluppo di questa iniziativa come meglio illustrato più avanti, sarà legato anche alle informazioni che saranno fatte circolare fra gli aderenti ed agli incontri di conoscenza e di scambio di informazioni che verranno periodicamente organizzati. In questa prima fase siamo naturalmente aperti a tutti i suggerimenti che perverranno".

PROGRAMMA DI MONITORAGGIO DELL'AVIOFAUNA
Dall'ultimo Atlante della Biodiversità del Parco del Ticino risulta come quest'area protetta sia caratterizzata dalla presenza di ben 361 specie, insetti a parte, a cui se ne aggiungono sempre di nuove come nel caso del picchio nero nidificante.
Risulta quindi chiara l'importanza per il nostro Ente di poter contare su dati sempre aggiornati di presenza delle diverse specie ma che siano anche georeferenziati in modo da poter pianificare al meglio e in modo conservativo gli interventi che vengono previsti nelle varie aree.
Il Parco intende quindi promuovere un programma di monitoraggio dell'avifauna avvalendosi sia della collaborazione degli Enti e Istituti di ricerca con cui già coopera, ma attingendo anche al grande bagaglio di esperienze e conoscenze degli ornitologi e birdwatchers che operano nel Parco del Ticino.
Per la raccolta e l'invio al Settore Fauna del Parco delle osservazioni delle specie di particolare interesse o inserite negli elenchi SPEC, è stata realizzata una scheda di raccolta dati che potrà essere ulteriormente implementata sulla base delle indicazioni che verranno inviate; i dati rimarranno di proprietà dei rilevatori, mentre il Parco li utilizzerà solo per finalità di monitoraggio e gestione conservativa.
Inoltre tutti i nominativi dei rilevatori che, aderendo all'iniziativa, invieranno delle segnalazioni, entreranno a far parte della lista dei collaboratori del Parco del Ticino e con cadenza semestrale riceveranno on line una newsletter dove potranno prendere visione dei risultati raggiunti e delle attività programmate, quali seminari e incontri.
Sulla base dei risultati di questa esperienza, in una fase successiva si intende estendere questo programma anche ad altri gruppi faunistici del Parco, con particolare riguardo a quelle specie i cui dati risultano attualmente carenti, come i mustelidi o alcune specie di anfibi e rettili.

IL PICCHIO NERO: INQUADRAMENTO DELLA SPECIE

Ordine: Piciformi (Piciformes)
Famiglia: Picidi (Picidae)
Sottofamiglia: Picidi (Picinae)
Sottospecie italiana: Drycopus martius martius (Linnaeus, 1758)

E' il più grosso dei Picchi esistenti in Italia, infatti raggiunge tra i 45 e 50 cm di lunghezza, con un peso tra i 300 e i 370 gr. E' completamente nero con il maschio che presenta una macchia rossa dal becco alla nuca. Il lungo becco è particolarmente adatto alla ricerca di insetti e larve scavando enormi buchi. Gli occhi hanno la pupilla irregolare gialla.

Distribuzione
Il Picchio nero è distribuito nel Paleartico e in Asia e la sua distribuzione è legata alla presenza delle foreste mature con grandi alberi. In Italia è localizzato prevalentemente sulle Alpi, con piccoli nuclei appeninici disgiunti. La popolazione Italiana è stimata in 1500-3000 coppie, di cui meno di 100 negli Appennini centrali e meridionali. Più presente sull'arco Alpino anche se con importanti lacune nella parte occidentale dove è più scarso e localizzato. In molte aree si assiste ad una graduale espansione verso i settori Prealpini e collinari, dove il mancato utilizzo dei cedui o i metodi di gestione selvicolturali mutati consentono ad alcune piante di raggiungere dimensioni sufficientemente elevate per nidificare.

Habitat
Il Picchio nero è specie per eccellenza di boschi maturi ad alto fusto: in italia occupa soprattutto le formazioni di latifoglie mesofite e di conifere tra il Piano montano e il limite superiore della vegetazione arborea. Occupa prevalentemente aree con coperture forestali estese, ma può occupare anche habitat in apparenza poco adatti, purchè possa trovare in essi alimentazione e siti idonei di nidificazione. Essenziale per il suo insediamento la presenza di alberi con tronco colonnare libero da rami di diametro sufficientemente elevato da consentire lo scavo del nido.

Riproduzione
E' una specie sedentaria anche se alcuni individui mostrano fenomeni di erratismo marcato. Viene deposta una sola covata tra metà aprile e inizio maggio: l'involo dalla prima metà di giugno. L'erratismo di alcuni esemplari giovani giustifica le segnalazioni in ambienti non ottimali o a distanza dalle aree di riproduzione e comunque non sono noi movimenti di tipo invasivo da parte di popolazioni limitrofe a quelle italiane.

Conservazione
La situazione dei nuclei appenninici non è supportata da dati sufficienti tali da valutarne lo stato di conservazione. Le popolazioni alpine invece tendono ad espandere l'areale riproduttivo e ciò testimonia uno stato complessivamente favorevole della specie. La notevole propensione allo scavo favorisce l'insediamento di numerose altre specie di uccelli e mammiferi che si riproducono in cattività. Più in generale il Picchio nero è penalizzato da una gestione selvicolturale che non prevede il mantenimento di piante di dimensioni elevate o che comporta l'allontanamento di tutta la biomassa morta dalle formazioni forestali, con la conseguente riduzione delle comunità di artropodi

Nessun commento: